MODULI 2019/2020

CONCEPT

La psoriasi è tradizionalmente definita come una malattia infiammatoria della cute ad andamento cronico-recidivante che, nella sua forma più comune, si manifesta con placche eritemato-squamose localizzate sulle superfici estensorie del corpo. La prevalenza nella popolazione generale italiana è stimata pari al 2,8% con una maggiore frequenza di casi nel sesso maschile; si può dunque stimare che circa 1.500.000 italiani siano affetti da questa malattia. Si osservano alterazioni distrofiche delle unghie in oltre un terzo dei pazienti e una tipica artropatia (artropatia psoriasica) in una proporzione variabile di soggetti. Recenti evidenze suggeriscono con crescente forza come, dal concetto di psoriasi intesa come patologia a esclusivo interessamento cutaneo, si stia rapidamente passando a quello di psoriasi intesa come malattia sistemica. Un ampio ventaglio di comorbilità può infatti associarsi alla psoriasi, fra le quali, oltre alla ben nota artropatia, sono comprese malattie infiammatorie croniche intestinali, patologie oculari, malattie metaboliche, disturbi psicologici. Negli ultimi anni i progressi registrati nella comprensione dei meccanismi eziopatogenetici della psoriasi hanno promosso lo sviluppo di nuovi farmaci che si sono aggiunti alle terapie topiche e sistemiche già tradizionalmente utilizzate. A oggi, quindi, le opzioni terapeutiche per il paziente psoriasico sono molteplici e il conseguimento di traguardi sempre più avanzati nel campo della ricerca lascia presagire che tali opzioni siano destinate a crescere rapidamente nel prossimo futuro.

Gli scopi di questo modulo sono:

  • fornire i concetti base per la corretta classificazione della psoriasi sulla base del quadro clinico e delle comorbidità
  • utilizzare le evidenze scientifiche per la gestione corretta del paziente affetto da psoriasi lieve e moderata
  • utilizzare le evidenze scientifiche per la gestione corretta del paziente affetto da psoriasi severa
  • offrire uno schema di trattamento della psoriasi dai farmaci topici fino ai nuovi farmaci biologici
  • condividere la casistica clinica con i Partecipanti sia per la diagnosi che per la gestione della psoriasi

Il trattamento dei tumori non melanocitari include numerosi nuovi trattamenti non chirurgici.
La scelta del trattamento non chirurgico di un tumore non melanocitario è in funzione della natura del tumore stesso, degli aspetti istologici, delle eventuali comorbidità del paziente, dal numero dei tumori, dalla sede e del risultato estetico atteso dal paziente. La valutazione di aspetti clinici e diagnostici pre-biopsia effettuati in vivo offre la possibilità di definire l’approccio terapeutico più idoneo.
Tra i tumori non melanocitari si includono i carcinomi basocellulari, spinocellulari e le cheratosi attiniche.
L’esame dermoscopico rappresenta uno step essenziale per la diagnosi di tali tumori e per la loro caratterizzazione in termini di sottotipi differenti. In particolare, studi recenti hanno identificato criteri dermoscopici per differenziare il carcinoma basocellulare superficiale che può essere trattata con terapie non chirurgiche, dalle altre forme tumorali. Similmente, criteri dermoscopici nuovi hanno definito un grading preciso delle cheratosi attiniche utile per scegliere il trattamento topico mirato.

Gli scopi di questo modulo sono:

  • Fornire la semeiotica dermoscopica per la diagnosi e la classificazione dei tumori non melanocitari;
  • Inquadrare i trattamenti non chirurgici sulla base della loro efficacia e profilo di sicurezza da utilizzare per i tumori non melanocitari;
  • Fornire i criteri dermoscopici per effettuare il monitoraggio delle terapie non chirurgiche dei tumori non melanocitari;
  • Condividere la casistica clinico-dermoscopica con i Partecipanti sia per la diagnosi che per la gestione dei tumori non melanocitari;

Con il contributo non condizionante di:

Le ultime proposte nel campo dei trattamenti per ringiovanire il viso offrono diverse opportunità di scelta per ottenere ottimi risultati e apparire con la cute del volto più tonica e senza segni. Quello che sempre più pazienti richiedono è di sottoporsi a trattamenti che non siano invasivi e che soprattutto diano risultati ottimali in tempi brevi.
Ancora una volta i filler conquistano l’interesse del pubblico e consentono di attenuare le rughe e volumizzare le labbra o gli zigomi. Con le nuove formulazioni è possibile ottenere risultati sempre più duraturi, più naturali e meno dolorosi. Anche il naso e le occhiaie sono trattati grazie all’utilizzo dell’acido ialuronico che permette di avere risultati paragonabili a quelli che si possono ottenere con un intervento chirurgico, che però è sicuramente invasivo e doloroso.
La tossina botulinica, così tanto apprezzata per i trattamenti estetici, sarà utilizzata ancor di più nei prossimi anni. Infatti, oltre ad essere sfruttata per le rughe glabellari e per le rughe perioculari, ora sarà utilizzata in nuovi ambiti come ad esempio per il microbotulino. In tal caso, si utilizza il botulino per ottenere un effetto “refresh” della pelle, andando ad agire su rughe più piccole poste sul collo e décolleté.
Se negli anni trascorsi si riscontrava un abbandono del peeling a favore di trattamenti laser, in realtà ora le sorti di questo trattamento sembrano rovesciarsi. Infatti, pare proprio che vi sia un vero e proprio ritorno all’uso di questa tecnica come trattamento anti-età.
Oltre all’utilizzo di filler e tossina botulinica, l’impiego di terapia laser trova largo impiego per il ringiovanimento cutaneo, la rimozione di lentigo solari o age spots.

Gli scopi di questo modulo sono:

  • ottenere immagini cliniche standardizzate per la valutazione nel tempo dei trattamenti effettuati;
  • fornire le basi per la corretta scelta dei trattamenti non chirurgici per il volto e collo;
  • modulare le tecniche di impianto di filler per le varie parti del viso;
  • fornire le basi per l’utilizzo della terapia laser nel ringiovanimento del volto e collo;
  • identificare gli aspetti medico-legali emergenti nel campo della medicina estetica;
  • condividere la casistica clinica con i Partecipanti e la gestione dei possibili eventi non attesi.

La dermoscopia costituisce l’anello di congiunzione tra la diagnosi clinica e quella istologica e ha aperto una nuova dimensione nello studio morfologico della cute. La dermoscopia è utilizzata da circa 20 anni nella pratica clinica per la diagnosi dei tumori cutanei, il monitoraggio dei trattamenti topici, la tricoscopia, l’inflammoscopia e altri campi in fase di definizione.
La valutazione dermoscopica si basa sull’osservazione, lo studio e l’interpretazione delle strutture e delle caratteristiche morfologiche delle lesioni pigmentate cutanee. Dopo aver effettuato una valutazione clinica a occhio nudo, il dermatologo esamina con il dermatoscopio, un semplice strumento manuale, o con un videodermatoscopio digitale tutte le lesioni pigmentate del paziente.
Sono sempre di più gli studi che evidenziano i vantaggi di questa metodica che è ormai parte integrante delle linee guida nazionali ed internazionali per il triage del melanoma.
Numerosi studi hanno dimostrato che la dermoscopia incrementa la sensibilità diagnostica per il melanoma rispetto alla semplice osservazione clinica e che l’esperienza del dermatologo è fondamentale per ottenere questi risultati: l’accuratezza della diagnosi infatti è maggiore per gli osservatori adeguatamente preparati all’uso del dermatoscopio, mentre diminuisce per quelli non esperti. Pertanto è fondamentale la formazione del dermatologo. Il futuro della dermatoscopia prevedrà l’utilizzo di sistemi integrati di imaging secondo il modello hub and spoke che permetterà di unificare centri di riferimento terziario con centri del territorio in una flow chart che offra continuità assistenziale al paziente e ottimizzazione del percorso diagnostico-terapeutico.

Gli scopi di questo modulo sono:

  • fornire la semeiotica dermoscopica per la diagnosi dei tumori cutanei, la tricoscopia e l’inflammoscopia alla luce delle recenti novità in letteratura
  • inquadrare le patologie dermatologie sulla base dell’esame clinico-dermoscopico e delle possibili diagnosi differenziali
  • identificare i quadri morfologici di patologie rare che simulano patologie “comuni”
  • fornire i criteri dermoscopici per effettuare il monitoraggio delle terapie non chirurgiche dei tumori non melanocitari
  • condividere la casistica clinico-dermoscopica con i Partecipanti sia per la diagnosi che per la gestione delle patologie dermatologiche

Dermatology Academy nasce dall’esigenza di coniugare in maniera efficace e innovativa la teoria con la pratica clinica.

Il percorso formativo sarà suddiviso in moduli brevi che tratteranno, in maniera specifica, diversi argomenti di maggiore interesse dermatologico.
Si inizierà con la Psoriasi e successivamente si affronteranno altre importanti tematiche: Dermatoscopia, Estetica e Bellezza, Allergologia e Tumori cutanei non melanoma.

Sapere, fare e condividere saranno le parole chiave e gli obiettivi di ciascun modulo che avrà una durata di  una giornata e mezza.

  • Il SAPERE: in cui verranno presentati i concetti teorici di base e avanzati, assieme a molta casistica clinica in sessioni interattive;
  • Il FARE: che porterà i partecipanti a fare pratica in ambulatorio, vedere la gestione del paziente e il suo trattamento;
  • Il CONDIVIDERE in cui ci si potrà confrontare su quanto appreso di teorico e pratico.

A questo seguirà il tutoraggio in modo da dare continuità all’apprendimento e supporto a chi si appresta a mettere in pratica ciò che ha imparato.

ISCRIZIONE & COSTI

Quota complessiva Quota per corso
iscrizione 1 modulo 650.00€ 650.00€
iscrizione 2 moduli 1250.00€ 600.00€
iscrizione 3 moduli 1800.00€ 550.00€
iscrizione 4 moduli 2300.00€ 500.00€

 

I prezzi sopra indicati sono IVA esclusa